Che cos’è l’ansia?
L’ansia è un’emozione che si esprime a livello somatico, psichico e comportamentale ed è un’esperienza estremamente comune, fisiologica, normale e condivisa da tutti gli esseri umani. Sotto il profilo evoluzionistico ha avuto un’importanza centrale, poiché ha contribuito a garantire la sopravvivenza, supportando attivamente gli esseri umani nell’identificare e predire i pericoli imminenti e nel preparare il corpo a immobilizzarsi o a fuggire, a seconda di quale fosse la risposta maggiormente adattiva.
Talora l’ansia assume la forma di un’inquietudine interna, a cui siamo abituati, che ci accompagna nelle giornate e che prende spazio nelle conversazioni quotidiane; non sempre è facile lasciarla andare, per cui a volte si finisce per subirla in maniera passiva. Inoltre, occorre ricordare che sperimentare livelli moderati di ansia ci permette di funzionare in maniera adeguata nei nostri contesti di vita e spesso è l’incentivo che ci conduce ad attivarci per arrivare puntuali ad un appuntamento di lavoro, per competere in una gara sportiva, per mantenere un alto livello di attenzione nelle attività per noi più importanti, per conseguire i nostri obiettivi.
L’ansia non è un vissuto da contrastare, ma al contrario può rivelarsi qualcosa di molto utile, benché fastidioso. Come tutte le altre emozioni l’ansia deve essere vissuta e ascoltata, poiché il suo compito è quello di difenderci dinnanzi ai pericoli, aiutarci a reagire di fronte a situazioni nuove e stare all’erta nelle contingenze potenzialmente pericolose.
L’ansia nella prospettiva psicoanalitica
L’ansia ci induce a mettere a fuoco contenuti profondi, spesso sentiti come inaccettabili e che, in sua assenza, continueremmo a ignorare, impedendoci di fatto di fare un salto di qualità nella comprensione di noi stessi e della realtà che ci circonda, aspetto quest’ultimo fondamentale per acquisire uno stato di maggior benessere personale.
Nella prospettiva psicoanalitica, il bisogno inconscio di padroneggiare l’ansia associata a sentimenti e desideri interiormente proibiti, a paure e fantasie intensamente disturbanti o a memorie traumatiche induce un comportamento difensivo che viene chiamato “acting out” (Aichorn, 1936; Fenichel, 1945). Con la messa in atto di questi scenari talora spaventosi, la persona inconsciamente ansiosa trasforma la passività in attività, convertendo il proprio senso di impotenza e vulnerabilità in un’esperienza di azione e potere, a prescindere da quanto possa essere negativo il dramma che viene rappresentato (Weiss, 1993).
Non sempre l’ansia è facilmente tollerabile, poiché può accadere che ci assalga all’improvviso, innescando un’intensa paura che qualcosa di brutto possa verificarsi, senza che noi abbiamo la possibilità di farvi fronte. In altre circostanze può evocare veri e propri vissuti d’angoscia, quando si associa al pensiero della morte, al timore di morire o di perdere i nostri cari, di rimanere da soli e di non essere in grado di affrontare le difficoltà della vita. Jaan Panksepp, nel 1998, ha identificato una fattispecie di ansia, che si esprime nel terrore di cadere a pezzi, essere distrutti, sparire dalla faccia della terra e che si configura come una componente all’interno di un sistema, che si è sviluppato sul piano evoluzionistico in tutti i mammiferi per fronteggiare la possibilità di essere predati.
Infine, in alcune specifiche modalità di funzionamento della personalità, gli intensi livelli di ansia possono far apparire agli altri l’emotività della persona che li sperimenta, come qualcosa di artificioso, superficiale o esagerato e possono essere alla base di mutamenti rapidi dei sentimenti e degli affetti, determinando la cosiddetta “labilità affettiva”. Nancy McWilliams ha affermato come, sul piano relazionale, alcune persone, dinnanzi a stati d’ansia avvertiti come estremamente soverchianti, possano porre in essere soluzioni differenti che spaziano dal “Ti attaccherò prima che tu mi attacchi”, al “Mi attaccherò prima io stesso in modo che tu non debba farlo”.
Accogliere l’ansia per sostenere la salute psicofisica
Sebbene talora sia difficile mettere mano alla nostra ansia, ignorarla o combatterla ha effetti negativi sulla nostra salute psicofisica e ci induce a sperimentare condizioni di intenso stress sia a livello fisico che emotivo, che sul lungo periodo finiscono per farci ammalare.
Occorre sottolineare che nessuna emozione è sbagliata e non possiamo impedire che venga scatenata, ma possiamo gradualmente imparare a riconoscere i nostra stati emotivi e ad accoglierli per quello che sono, apprendendo al contempo a non reagire in maniera impulsiva e immediata di fronte al loro emergere.