Cogliamo l’occasione della Giornata Internazionale dell’Ostetrica per approfondire la storia di questa professione
Come nasce la professione: da levatrice a ostetrica
La parola ostetrica deriva dal latino “ob-stare”, che significa “stare davanti” e rimanda all’idea di una figura che si pone dinnanzi alla donna, guidandola nei diversi momenti del ciclo di vita e difatti nell’antichità l’ostetrica aveva un ruolo centrale e prestigioso nella società e accompagnava le donne, appartenenti alle classi sociale più agiate, fornendo loro un supporto prezioso.
Per un lungo tempo, nel pensiero comune, alcune sfumature di questo spirito originario hanno visto un affievolirsi della loro rilevanza e il ruolo dell’ostetrica è stato letto come essenzialmente connesso all’assistenza al parto e nei primi momenti di vita del neonato.
In passato infatti il mestiere dell’ostetrica veniva svolto dalle “levatrici”, donne che, senza un’istruzione specifica, si occupavano di assistere altre donne durante il parto. Solo verso il 1700 si è iniziato a pensare all’introduzione di un percorso formativo, che potesse preparare figure esperte in ambito assistenziale e della salute, sino ad arrivare ai giorni nostri, in cui l’ostetrica è una professione sanitaria, a cui si accede dopo il conseguimento di una laurea e l’iscrizione all’albo professionale.
Di cosa si occupa l’ostetrica al giorno d’oggi
Nella realtà, l’ostetrica è una figura sanitaria con competenze decisamente più sfaccettate e versatili e i suoi ambiti di intervento spaziano dalla prevenzione, al sostegno, all’accompagnamento e alla consulenza, nell’ottica dell’implementazione del benessere fisico ed emotivo della donna a 360°, del benessere materno-fetale in gravidanza e del benessere della mamma e del neonato nel post partum.
L’intervento dell’ostetrica non è pensato solo per le donne che si trovano nel periodo fertile, del concepimento, della gravidanza e del puerperio, tutt’altro! Le ostetriche si prendono cura delle donne per tutto l’arco della loro vita, dalla nascita, all’adolescenza, sino ad arrivare alla menopausa, fornendo il loro sostegno in maniera continuativa e mettendo in gioco le loro competenze per quanto attiene alla sfera della salute fisica, della sessualità, dell’educazione all’affettività e della contraccezione.
È bene inoltre ricordare che l’ostetrica, come la maggior parte delle figure sanitarie, può lavorare in equipe con altri professionisti (medici, ginecologi, psicologi, operatori materno-infantili), al fine di fornire interventi e una presa in carico integrata, ma, al contempo, ha una sua piena autonomia e indipendenza professionale, nel proporre interventi di consulenza e assistenza, rivolti alla donna, alle coppie, ai bambini e alle famiglie, nella loro globalità.
Proprio perché il mestiere dell’ostetrica è complesso e presenta numerose sfaccettature, non troviamo le ostetriche soltanto negli ospedali e nelle sale parto! L’ostetrica, infatti, presta il suo servizio all’interno di moltissime realtà sia in ambito pubblico che nel privato, nei consultori, nei centri medici, ma anche nelle scuole e soprattutto al domicilio delle donne e delle mamme, che hanno bisogno del suo aiuto, in un contesto per loro più intimo e famigliare.
Essere ostetriche non è solo svolgere una professione, ma è una forma d’arte, che trova espressione nella relazione intima e profonda, che si crea fra due donne, che si incontrano in un momento del loro percorso di vita e mettono in gioco i rispettivi bagagli di competenze, esperienze, emozioni e potenzialità, nell’ottica di una crescita che non è solo quella della donna che si accompagna, ma anche della professionista. Lasciamo ora la parola alle ostetriche di Pronto Crescere, che ci raccontano che cosa significa per loro essere ostetriche.
Che cosa significa essere un’ostetrica: le parole del nostro team
“Essere ostetrica per me non è un’occupazione, non è un lavoro, non è una mansione. È un modo di essere, è una predisposizione, è quella parte di DNA che mi porta sempre a chiedermi cosa posso fare per aiutare quella mamma o quel piccolino.
È indubbiamente l’unica cosa che sarei mai potuta essere.”
Silvia Grassini, ostetrica
“Essere Ostetrica non è solo un lavoro, mi rendo conto che io lo sono da sempre. Per me essere Ostetrica significa trovare ciò che di più bello c’è in ogni donna e aiutarla a portarlo alla luce; è essere accanto alle Donne, non decidendo il loro percorso, ma percorrendo insieme il sentiero da loro scelto, supportando ogni loro passo. Essere Ostetrica significa accogliere la vita, sentirla scorrere nell’utero, essere il primo abbraccio di ogni anima approdata sulla Terra. Essere Ostetrica vuol dire prendersi cura della femminilità, custodirla, vederla sbocciare, coltivarla e vederla rinascere. Essere Ostetrica significa essere il punto di riferimento per le Donne e io sono davvero felice ed orgogliosa di fare la mia parte.”
Giulia Barbarotta, ostetrica
“Nell’immaginario comune l’ostetrica è la figura professionale direttamente associata al momento del parto, verissimo, ma c’è di più.
L’ostetrica è nuova vita, antica forza, energia, magia…
L’ostetrica è un consiglio al momento giusto, è uno sguardo comprensivo, una risposta rassicurante.
È compito dell’ostetrica portare alla luce le potenzialità delle donne in ogni fascia d’età attivandone competenze e sapere a livello fisico, psichico ed emozionale.
In una società che detta ritmi serrati è diventato più che mai necessario portare l’attenzione dentro di sé, rallentare, fermarsi, conoscere il proprio corpo, sentirlo, coglierne i segnali, in adolescenza così come in gravidanza, post parto, allattamento, menopausa, durante tutta la vita di una donna.
Ecco perché essere ostetrica non può essere considerata solo una professione, mi piace definirla una missione, una missione che si fonda su basi solide quali il sostegno, il supporto, l’ascolto attivo dedicato e tutto ciò che possa far sentire la donna parte integrante di percorso comune di promozione della salute.”
Giulia Rosseghini, ostetrica
“Essere ostetrica è il modo corretto di dirlo. Io non faccio l’ostetrica, ma SONO un’ostetrica.
È una professione che coinvolge moltissimi aspetti, emotivo, relazionale, sociale.. è un lavoro profondo, che chiede di fare una costante autoanalisi profonda e di metterti in gioco sempre, per tutto.
Essere ostetrica per me è entrare con un piede nella vita delle persone, accogliere la loro fiducia e lasciare che mi facciano entrare anche con tutta me stessa. Non è possibile fare UN PO’ l’ostetrica: dai 100 per avere 100, se non di più”
Naghi Lavacca Molinari, ostetrica
“Per me essere Ostetrica significa poter essere un piccolo agente di cambiamento nel “mondo”. E per “mondo” intendo riferirmi a quello intimo, personale delle donne, donando loro supporto e sostegno, ma anche a quella grande comunità di persone che vive sul nostro pianeta. Perché prendendomi cura delle donne e delle loro famiglie, promuovendo nelle loro case, nelle scuole, nelle strutture la salute, quest’ultima di conseguenza si potrà moltiplicare, potrà passare di persona in persona, potrà essere tramandata di generazione in generazione e così via.
Ecco, essere Ostetrica per me significa essere quella goccia nel mare che può portare il cambiamento.”
Alessia Bianco, Ostetrica