Cosa cambia dopo la nascita di un figlio: perché nasce una crisi
Benché nella mentalità comune non sia insolito sentire parlare del colpo di fulmine, dell’innamoramento repentino e improvviso, quando si parla di coppia non ci si riferisce a qualcosa che emerge dal nulla, ma ad uno stare insieme, che ha la connotazione di un processo, di un percorso. Il rapporto di coppia non è dunque statico, ma nasce, si stabilizza ed evolve nel tempo, seguendo delle traiettorie proprie, che non sempre dipendono dalle intenzioni e dai propositi espliciti e dichiarati dei due partner.
La nascita di un figlio è un evento che, nella maggior parte dei casi, viene salutato con gioia ed entusiasmo da parte dei neogenitori ma, al contempo, è una novità che inevitabilmente mobilita gli equilibri della coppia, che deve dunque impegnarsi nell’acquisizione di nuove abitudini, routine diverse, rinegoziando e ricostruendo nuovi modi di stare insieme. Non è infrequente che i coniugi, in questo frangente, incontrino degli ostacoli nella ridefinizione dei rispettivi ruoli e posizioni e manifestino vissuti di frustrazione, solitudine, senso di impotenza e scarsa efficacia personale, a cui spesso si aggiungono intensi sensi di colpa nei riguardi del partner e del nuovo arrivato.
Autonomia, vita di coppia e genitorialità: trovare il giusto equilibrio
La genitorialità è sicuramente un’esperienza preziosissima, coinvolgente e ricca di stimoli, ma la gestione di un neonato è tutt’altro che semplice, c’è meno tempo da dedicare a sé stessi, si può essere frequentemente affaticati per la mancanza di sonno, spesso non si ha più il tempo per prendersi cura della propria casa, per vedere gli amici, per frequentare le famiglie d’origine.
Inoltre anche la sessualità e il desiderio cambiano, è inevitabile. Dopo la gravidanza e il parto, il corpo della donna si modifica e c’è bisogno di un tempo, che non può essere stabilito a priori, ma che è assolutamente personale e soggettivo e deve essere tenuto in debita considerazione e rispettato.
Di fondamentale importanza è il mantenimento di spazi e momenti di intimità e vicinanza affettiva con il coniuge, che sono essenziali per poter tenere vivo il confronto e far emergere le emozioni che si stanno vivendo, sia che si tratti di sensazioni positive che negative.
Occorre sempre tenere a mente che sia la coppia che la famiglia sono dimensioni che vengono co-costruite dai componenti che ne fanno parte, non dal singolo e dunque la collaborazione, la condivisione e il sostegno reciproco sono una parte essenziale, che non può essere data per scontata, ma deve essere nutrita e valorizzata giorno dopo giorno.
È indispensabile continuare a mantenere la giusta attenzione per sé stessi e per il partner: è senz’altro vero che un bambino piccolo ha bisogno di moltissime cure, di essere accudito costantemente, di una vicinanza e un contatto, anche fisico, assiduo, ma non dobbiamo assolutizzare le sue esigenze, perdendo totalmente di vista le nostre.
Quando i neogenitori si sentono saturi, affaticati e privi di energia non solo possono, ma devono chiedere aiuto, al compagno o alla compagna, ai famigliari, agli amici, anche solo con la prospettiva di confrontare la propria esperienza con quella di chi ci è già passato e ha sperimentato analoghi momenti di fragilità e difficoltà e può essere d’aiuto nel ridimensionare emozioni o sensazioni, che possono sembrare, per chi le vive, eccessivamente soverchianti.
L’evoluzione della coppia: scoprirsi diversi
Un ulteriore aspetto da tenere in debita considerazione è che l’amore cambia con il tempo e con gli accadimenti della vita, tra i quali di sicuro la nascita del primo figlio è uno dei più salienti e trasformativi, sia per il singolo genitore che per la coppia.
Spesso capita di sentire frasi del tipo “Non mi ama più come un tempo”, “Non mi ama più come quando eravamo fidanzati”. È tutto vero, ma non si tratta di un “di meno o un di più”, è l’amore che evolve, è l’innamoramento che si trasforma in un sentimento che ha una qualità differente, che assume angolazioni e prospettive diverse: è la storia di ogni coppia, che nel suo divenire, si modifica e si rinnova.
Con il passare del tempo, per esempio, è naturale scoprire l’altro come diverso da come lo si percepiva nelle prime fasi della relazione, quando si era soltanto in due; significa scoprirlo per come è, con gli aspetti che apprezziamo e continuano a stimolarci e affascinarci, ma anche con i difetti, talvolta con i limiti e le mancanze, con quei modi di essere e di pensare con cui facciamo più fatica a confrontarci. È naturale, quasi fisiologico, passare attraverso questi vissuti, attraverso la rabbia, che spesso emerge nel prendere atto di una realtà che è in parte diversa dalle nostre aspettative.
Tuttavia, se riusciamo ad accogliere, a stare dentro e fare i conti con questi vissuti ambivalenti, con le vulnerabilità e con i limiti nostri e dell’altro, sarà più semplice aprirsi alla meraviglia e alla novità, implicite nel passaggio dalla coppia alla famiglia.
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